Il Manifesto futurista firmato da Filippo Tommaso Marinetti e Arnaldo Ginna venne pubblicato per la prima volta il 25 ottobre 1934, in «il Nuovo. Quindicinale di energetica umana fascista e futurista. Organo ufficiale della Federazione dei Gruppi Energo-Naturisti-Futuristi e della Confederazione Italiana per la Bonifica della Razza».

Il manifesto era stato illustrato da S. E. Marinetti nel suo discorso inaugurale del grande Congresso nazionale del Naturismo a Milano, e andò a costituire il programma teorico e pratico del Movimento dei Gruppi Naturisti Futuristi.

Ginna, che collabora alla stesura del primo manifesto dei Naturisti Futuristi, non è stato solo un pittore, ma un’artista a tutto tondo: infatti è anche scultore, romanziere, poeta, giornalista, regista e si occupa di svariati aspetti futuristi della vita tra cui appunto il Naturismo.
Il Futurismo è stato un movimento letterario, culturale, artistico e musicale nato in Italia all’inizio del ‘900 e diventato tra le massime espressioni delle avanguardie artistiche a livello internazionale. Ebbe influenza su movimenti affini che si svilupparono in altri paesi d’Europa, in Russia, Francia, negli Stati Uniti d’America e persino in Asia.
I futuristi esplorarono ogni forma di espressione: la pittura, la scultura, la letteratura (poesia), il teatro, la musica, l’architettura, la danza, la fotografia, il cinema, la gastronomia, l’erotismo ma anche la moda, il mobilio e nell’ampliare i sui interventi allargando i propri interessi andando ad investire persino il “Naturismo”.

Negli anni ’30 Marinetti, da sempre attento alla cultura fisica e alla salute alimentare dell’essere umano, sosteneva di poter arrivare attraverso il Naturismo a una bonifica integrale dell’individuo, a un rinnovamento radicale dell’esistenza che potesse dare vita a una piattaforma sociale moderna grazie alla quale poter costruire’, non solo fisiologicamente, un Uomo virile, energico, sportivo e guerriero, soprattutto Futurista ancor prima che fascista.

Il Naturismo, in quanto movimento moderno che riuniva filosofia, scienza e pratiche salutiste, nacque tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento in Europa, in particolare in Svizzera (sede della Società Svizzera d’Igiene), in Spagna, ma si radicò soprattutto in Germania, dove sotto l’impero di Guglielmo II cominciò a farsi sentire l’esigenza di una vita libera, all’aria aperta, lontano dagli eccessi della civiltà industrializzata.

Non è questa l’occasione per parlare in modo dettagliato della storia del Naturismo per cui suggeriamo di far riferimento al libro, scritto egregiamente da Andrea Guido Pautasso ed edito da Biblohaus, “NATURISMO FUTURISTA. Ritorniamo alla terra! l’anima verde di Marinetti e dei futuristi” (NOTA 1). Il libro riporta la pubblicazione di manifesti, articoli e saggi, nel tentativo di ripercorre il cammino di Marinetti e di quei futuristi, come Prampolini, Thayaht, Ginna e Fillia – solo per ricordarne alcuni –, che seguirono un’alimentazione vegetariana; ipotizzarono la possibilità di nutrirsi con le pillole (proprio come accaduto per i primi astronauti russi e americani); sperimentarono tecniche per la realizzazione spirituale dell’individuo derivate dalla teosofia, dall’antroposofia e dalle culture esoteriche orientali; progettarono abitazioni in perfetta armonia con l’habitat naturale e rivendicarono l’utilizzo di macchine agricole per eliminare la fatica del lavoro nei campi; furono anti-nudisti e contrari a ogni forma di esterofilia. Da Naturismo futurista. Ritorniamo alla terra! L’anima verde di Marinetti e dei futuristi emerge anche come in letteratura, la concezione utopistica di una civiltà moderna e ecologista dei futuristi avesse trovato riscontro nella trama di racconti e di versi che sancivano l’incontro tra la Natura e la nascente sensibilità dell’uomo nuovo futurista. Il libro che mette in luce i legami sorprendenti tra la più grande avanguardia artistica italiana e il naturismo, il vegetarianesimo e l’ambientalismo, è stato per altro oggetto di un pregevole articolo su “Il giornale” a cura di Luigi Mascheroni il 23 aprile 2023. (NOTA 2)

Ma come Ginna ha contribuito alla diffusione dell’ideale del Naturismo futurista?

Il primo contributo potrebbe essere individuato nel discorso di S. E. Marinetti Accademico “Il Naturismo per l’Italia lanciata verso tutti i futuri” tenutosi in occasione del PRIMO CONVEGNO ITALIANO NATURISTA del 30 settembre 1934, pubblicato il 25 settembre del 1934 sulla rivista “il Nuovo”, diretta da Arnaldo Ginna e che vede il contributo di alcuni dei principali futuristi: Corra, Buzzi, Balilla Pratella, Folgore.
Sulla prima pagina è riprodotta una fotografia con “I futuristi Marinetti e Ginna che si dedicano allo sport agricolo meccanico naturista” dove il fondatore del Futurismo è ritratto alla guida di una motoaratrice seguito da Ginna intento ad arare il campo. (NOTA 3) Probabilmente si tratta di una fotografia scattata a Campiano, tenuta della residenza di campagna ravennate dell’amico Ginna in cui lo stesso Marinetti soggiornò più volte. Un’altra nota particolare da evidenziare che la sede della rivista in via Arno, 42 a Roma era la villa di residenza di Ginna.

Ritorniamo alla Terra!
Decentramento + Sport agricolo + Frutticultura + Orticultura + Frugalità + Naturismo meccanico = PROSPERITA’ fisica, morale ed economica = CIVILTA’ 2000

In seguito la vera pietra miliare del Naturismo futurista venne posata con la pubblicazione del Manifesto del Naturismo Futurista, a firma di Marinetti e Ginna sulla rivista “LA FORZA” nel n. 1 del 15 luglio 1935. (NOTA 5)
Nella suddetta rivista, è interessante, in particolare, l’articolo che Ginna scrive intitolato “FOTONATURA” in cui sintetizza alcuni principi del rinnovato approccio naturista-futurista alla fotografia contemplando la totale immersione del fotografo nell’ambiente naturale e persino la realizzazione di scatti in cui compaiono le macchine agricole utili a rendere più sereno e meno faticoso il lavoro umano nei campi. (NOTA 6)

Ringrazio Guido Andrea Pautasso per la fattiva collaborazione e per le correzioni all’articolo oltre che per la realizzazione del libro “NATURISMO FUTURISTA – ritorniamo alla terra! l’anima verde di Marinetti e dei futuristi” contribuendo alla conoscenza di un aspetto particolare e allo stesso tempo importante del Futurismo.

Fonte:
(1) Guido Andra Pautasso – NATURISMO FUTURISTA – ritorniamo alla terra! l’anima verde di marinetti e dei futuristi | Biblohaus
(2) “Torniamo alla terra!”. Com’era ecologista l’anima di Marinetti&Co. – ilGiornale.it
(3) Visualizzatore UNIMI
(4) Guido Andra Pautasso – NATURISMO FUTURISTA – ritorniamo alla terra! l’anima verde di marinetti e dei futuristi | Biblohaus (pag 178)
(5) Guido Andra Pautasso – NATURISMO FUTURISTA – ritorniamo alla terra! l’anima verde di marinetti e dei futuristi | Biblohaus (pag 77)
(6) Guido Andra Pautasso – NATURISMO FUTURISTA – ritorniamo alla terra! l’anima verde di marinetti e dei futuristi | Biblohaus (pag 229)

“il Nuovo. Quindicinale di energetica umana fascista e futurista” del 25 ottobre 1934 i cui fu pubblicato il Manifesto futurista firmato da Marinetti e Ginna per la prima volta
“Il Nuovo” 12 giugno 1934
“La Forza” del luglio del 1935 i cui fu pubblicato il Manifesto futurista firmato da Marinetti e Ginna per la seconda volta