Il 9 giugno 1892, nasceva a Ravenna Bruno Ginanni Corradini. Il fratello Arnaldo aveva 2 anni circa!

Si dedica agli studi classici e parallelamente approfondisce con il fratello, dedito a studi artistici, la conoscenza di scienze occulte, teosofie, filosofie orientali, alchimia e medicina alternativa.

Nel 1910, scrive i suoi primi componimenti poetici e, insieme al fratello Arnaldo, pubblica i saggi “Vita nova” e “Arte dell’avvenire”; quest’ultimo è considerato uno dei primi testi teorici d’avanguardia del ‘900.
Nel frattempo con il fratello elabora sperimentazioni di nuove tecniche artistiche, pittoriche, teatrali, cinematografiche, con lo scopo di creare una fusione fra le diverse arti. A questo scopo realizza anche alcuni cortometraggi astratti. Pubblica interventi sulla rivista fiorentina «La difesa dell’Arte».

Nel 1912 Bruno Corra ricorda, come riportato nel saggio “Musica cromatica” che pubblicò nel volume “Il pastore, il gregge e la zampogna“, che, insieme con il fratello Ginna, già dai quattro anni precedenti incominciarono a pensare come l’arte pittorica e tutte le altre potessero confluire in una sola (1).

Corra scrive che cercavano “di scoprire una linea ideale che riallacciasse e comprendesse in sé tutto il lavorio tomentoso e farragginoso di pensiero (orgie di colori, ubriacature di forme, di linee e di suoni, intuizioni di simpatie di sonorità tra parole, ….”.(2).

Mi fa molto riflettere quanto, giovanissimi, abbiano quindi collaborato fianco a fianco i due fratelli dal 1908 al 1912. Bruno aveva 16-20 anni e Arnaldo 18-22, ideando, sperimentando e scrivendo una serie di iniziative molto “futuristiche” a maggior ragione per quei tempi.

Corra firma ben 5 Manifesti futuristi.
Il Manifesto futurista ”Pesi, misure e prezzi del genio artistico” (1914) e il Manifesto del “Teatro Futurista Sintetico” (1915) come Bruno Corradini. Dopo aver ricevuto da Balla lo pseudonimo di Corra, nel 1916 firma il Manifesto della “Cinematografia futurista” e il Manifesto della “Scienza futurista” con Bruno Corra!
Nel 1938 firma con Marinetti il Manifesto “Contro il teatro morto, contro il romanzone analitico, contro il negrismo musicale”.

La sua attività di futurista fu per lo più concentrata a scritti e romanzi come: “Sam Dunn è morto” (1917), considerato il suo capolavoro, la raccolta poetica “Con mani di vetro” (1916) e nel 1918 i romanzi “Io ti amo: Il romanzo dell’amore moderno”, “Perché ho ucciso mia moglie” e, insieme a Marinetti, “L’isola dei baci” ambientato a Capri.

Fonte:
(1) Bianco e Nero, Rassegna mensile di studi cinematografici e televisivi – anno XXVIII – numeri 10-11-12 – ottobre-novembre-dicembre 1967, numero speciale su cinema e futurismo. Ginna e Corra – Cinema e letteratura del futurismo, a cura di M. Verdone, pag. 26
(2) Bianco e Nero, Rassegna mensile di studi cinematografici e televisivi – anno XXVIII – numeri 10-11-12 – ottobre-novembre-dicembre 1967, numero speciale su cinema e futurismo. Ginna e Corra – Cinema e letteratura del futurismo, a cura di M. Verdone, II Cinema Astratto – Musica Cromatica (1912) di Bruno Corra, pagg. 246-247

Bruno Corra – 1919
Bruno Corra – 1917
Marinetti e Corra – 1918