Armonie e disarmonie degli stati d’animo. Ginna futurista

12 marzo – 10 maggio 2009 – Museo Boncompagni Ludovisi, per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX (Roma)

22 giugno – 22 settembre 2009 –Palazzo Pitti, Andito degli Angioli (Firenze)

In occasione del centenario della nascita del Futurismo, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed i Musei Vaticani hanno presentato, dal 12 marzo al 10 maggio 2009, la mostra antologica “Armonie e disarmonie degli stati d’animo. Ginna futurista” dedicata ad Arnaldo Ginanni Corradini (Ravenna 1890 – Roma 1982) a cura di Micol Forti, Mariastella Margozzi e Lucia Collarile.

La stessa mostra è stata poi conseguentemente ripetuta anche a Firenze, dal 22 giugno al 22 settembre 2009, a Palazzo Pitti, Andito degli Angioli.

Insieme al fratello, Bruno Corra, Ginna (i loro pseudonimi sono stati ideati da Giacomo Balla) è stata una delle figure più eclettiche ed affascinati dell’inizio del XX secolo. I suoi interessi filosofici, spiritualisti ed esoterici lo spingono verso la sperimentazione di nuovi orizzonti linguistici che interesseranno la pittura, la sua prima opera astratta Nevrastenia è del 1908, il cinema, la pellicola Vita futurista è del 1916, le arti applicate, la letteratura, il teatro e la musica. Tale impostazione solo in parte fu apprezzata e capita dai futuristi “ortodossi”, ma troverà in Marinetti e in Boccioni autentici ed interessati interlocutori.

Firenze, città nella quale Ginna si trasferì nel 1914, sarà l’ambiente culturale nel quale maturerà il periodo più fertile e autentico, sia nelle attività artistica e cinematografica, sia nella feconda attività teorica e letteraria, dando vita, insieme al fratello, a numerosi periodici, tra cui «L’Italia futurista» e collane editoriali. Il progetto espositivo vuole quindi ricostruire la complessa personalità di Arnaldo Ginna, dai suoi scritti alle sperimentazioni cinematografiche e teatrali, al suo ricco e molteplice mondo artistico, figurativo, visionario ed astratto che in vari modi si collega a tanta parte della cultura artistica europea, anticipando per molti aspetti le istanze surrealiste. A tale scopo la mostra ha presentato opere che dagli anni ’10 si spingono fino alla fine degli anni ’30 per poi documentare, negli anni ’60, la ripresa di tematiche futuriste in coincidenza con il rinnovato interesse critico per il movimento d’avanguardia italiano. Il catalogo edito da Gangemi Editore è presentato da Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e dal prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, con i contributi di Mario Verdone sul cinema, Lucia Collarile sulle diverse attività dell’artista, Micol Forti sugli scritti teorici, Mariastella Margozzi sulla pittura, Giorgio Patrizi sui rapporti con le avanguardie, Daniela Carmosino sulle opere in prosa, in relazione con il contesto culturale di primo Novecento.

Schede e bibliografia a cura di Francesca Boschetti.

(da Comunicato Stampa)