Ginna dipinge nel 1967 la serie dei nove Numeri Magici. Vi giunge dopo una complessa elaborazione teorica, probabilmente durata qualche mese, raccolta in alcuni taccuini scritti e disegnati. La corrispondenza tra forme-simbolo e colori fa parte di un’elaborazione mentale completa che non necessariamente può corrispondere a un’opera compiuta.
Ginna, infatti, intitola alcune note “Ispirazioni sui numeri, con concetti colori e forme dati dalla concentrazione del pensiero e della meditazione”.
I nove acquerelli realizzati da Ginna seguono fedelmente questa teoria e rappresentano un primo punto d’arrivo dal quale, tuttavia, si evolve il pensiero di Ginna che volge, da questo momento in poi, verso l’elaborazione della teoria dell’”Antipittura”, suo ultimo approdo nell’ambito della ricerca speculativa astrattista.
“L’espressività del numero è la parola più alta della nostra Anima. Noi siamo formati di Corpo Anima e Spirito, ma i numeri sono la legge, la sostanza e la ragione di essere di tutti e tre i corpi. Il ritmo si impone attraverso questi numeri e prende direttive secondo le linee formando il Destino”.
Ginna chiama la nuova arte, “Antipittura” non come “contropittura”, ma come nuova forma di avanguardia degli anni ‘60. Scopo dell’”Antipittura” è di porsi volontariamente, con sforzo meditativo, in uno stato ultrasensibile libero dai sensi. I quadri “Antipittura” sono spiragli dai quali emergono leggi Cosmiche e la parola dell’Assoluto. Sta all’uomo il raccogliere in sé le proprie energie spirituali in una meditazione attiva. (2)
Ma cosa c’è scritto nel retro del “Numero 9”? Ecco!!!!!
“Antipittura”
“I Numeri Magini”
Il “Nove” è la forza della vita terrestre che prende la
forma primordiale della pianta, in contatto con la
Spiritualità. IL verde che accoglie l’amore rosa
che scende dall’Alto.
Fonte:
(1) Collezione privata
(2) Mariastella Margozzi, “Dalla pittura animica all’”Antipittura”. Itinerario di Ginna pittore”, in Armonie e Disarmonie degli Stati d’Animo – Ginna Futurista, pagg. 42-44, Ed. Gangemi, Roma 2009
